EVENTI DAL 2015 AL 2016
42.La Cultura in cammino - La felicità di andare a scuola (e di insegnare) ROSETO. La dottoressa Nicoletta Maggitti è una psicologa (anche) scolastica. Che da circa dieci anni ha elaborato un suo particolare approccio ai problemi del disagio scolastico infantile sperimentato con successo in diverse scuole del teramano. Questa sera, invitata dalla “Cultura in Cammino” della “Cerchi Concentrici” di William Di Marco, è venuta a raccontarlo alle insegnanti del Primo Circolo dell’istituto comprensivo di Roseto. L’edizione autunnale della “Cultura in Cammino”, infatti, è dedicata soprattutto agli insegnanti, con conferenze valevoli anche per il loro aggiornamento professionale. Il “progetto” che propone la psicologa, che ha studio anche a Roseto, può essere anche a costo zero per le scuole. La dottoressa, infatti, cerca di autofinanziare i suoi “percorsi” attraverso complesse procedure concorsuali regionali. Del resto la regione Abruzzo – ha osservato – possiede fin dal 2004 una innovativa legge sulla psicologia scolastica, soltanto che ha sempre dimenticato di applicarla. Perciò bisogna fare di necessità virtù, lavorando “con quello che abbiamo”. Avendo per obiettivo la felicità dei bambini di andare a scuola e la soddisfazione degli insegnanti di fare lezione. Possibilmente senza “medicalizzare troppo” le difficoltà di apprendimento e comportamento dei bimbi. “Perché guardate, dire delle difficoltà del proprio figlio ad un genitore equivale per questi a sentirsi pugnalati al cuore”, dice Nicoletta Maggitti. Di qui l’importanza dell’informazione psicologica. Integrata e competente. Molto attenta al lato emozionale delle cose. E questo in una scuola – aggiunge William Di Marco – che dopo i grandi successi sulla alfabetizzazione del Paese nel dopoguerra, da circa un quarto di secolo non riesce più – soprattutto a livello delle superiori – ad offrire modelli formativi di tipo europeo. Europa – osserva ancora William – che non ha scuole culturalmente superiori alle nostre, ma può contare su servizi ed edilizia scolastica senz’altro più adatta. Basta pensare alle biblioteche scolastiche aperte H24 della Finlandia, ad esempio. Adesso, comunque, la “Cultura in Cammino” si prende una pausa di circa un mese. Poi il 24 novembre, alla sala “Pia Marta” di Roseto ci sarà la presentazione del nuovo libro di William Di Marco. Già prevista la presentazione di Mario Giunco (da Controaliseo del 17 ottobre 2016 di Ugo Centi). | |
41. Il difficile tema delle migrazioni affrontato al “Moretti” di Roseto ROSETO. Il vero problema è la finanziarizzazione del mondo. A sentirlo dal vivo Magdi Cristiano Allam, non è così “estremo” come sembra. Anzi, per certi aspetti la sua analisi coincide paradossalmente con quelle a lui opposte. “Perciò è sempre bene sentire tutti”, come dice William Di Marco, artefice di questo incontro con gli studenti del “Moretti” di Roseto del giornalista che fa molto discutere per le sue tesi sule migrazioni. Incontro nato per presentare il libro scritto da Allam per riportare essenzialmente un fitto scambio epistolare che lui ebbe con Oriana Fallaci. “Gli europei stanno sfruttando demograficamente l’Africa”, dice Allam citando alcuni dati, ovvero gli 80 milioni di giovani dell’invecchiata società europea contro i 350 milioni di coetanei della giovanissima società nord-africana. Che facilmente potrebbero confliggere, facendo “diventare razzista” una Italia con 11 milioni di poveri e 107 mila giovani emigranti nel 2015. E qui c’è tutto il discorso del tramonto della civiltà occidentale. Per certi aspetti deliberato, sostiene Allam. Ma anche tutta la politica, che Allam definisce pericolosa, della Turchia e di alcuni Paesi arabi. Che hanno abbandonato – sostiene – l’idea dello stato-nazione che invece era di Nasser ed anche un po’ di Assad e che – a suo avviso – garantivano maggior laicità dell’islam. Insomma, argomenti del momento. L’attualità di una possibile guerra tra poveri che vedrebbero – secondo una vulgata molto popolare – meglio trattati gli immigrati che gli italiani bisognosi. E le evidenti implicazioni economiche che ciò comporta sul piano interno e geo-politico. “Certo – osserva William – questa visita ha suscitato qualche polemica sui social. Ma noi abbiamo ospitato tutti alla nostra Settimana della Fratellanza, compreso esponenti che la pensano esattamente all’opposto. Ma chi vive sotto scorta per le sue idee è perciò stesso meritevole di rispetto”. Sul tema delle migrazioni, comunque, ci saranno sempre forti contrasti. Se non altro perché è un fatto epocale per il quale nessuno ha la soluzione in tasca. (da Controaliseo dell'11-10-2016) | |
40. La "Cultura in cammino" parte con una conferenza dedicata agli insegnanti ROSETO. La XX° edizione della “Cultura in cammino” della “Cerchi Concentrici Promoter” si è aperta con un appuntamento particolare, dedicato all’aggiornamento professionale degli insegnanti della scuola dell’obbligo del 1° Circolo di Roseto. La location, non a caso, la scuola di via D’Annunzio. Gremita per l’occasione in ogni “ordine di posti”, per dir così. Il relatore del pomeriggio formativo è stato il dottor Angelo Cioci, neuro-psichiatra infantile. Il dottor Cioci è rosetano a 360 gradi. Ma ha avuto – ed ha tuttora – esperienze internazionali. È stato anche negli Stati Uniti ed opera abitualmente a Bologna, nonché a Roseto. Moltissime le domande delle insegnanti al dottor Cioci. Anche perché i casi di “apprendimento difficile” sono in costante aumento grazie anche alle “antenne” più sensibili oggi della scuola rispetto ad un tempo. Del resto il mondo social che viviamo – dice Cioci – mentre sviluppa molto l’intuito tipico dei bambini, potrebbe però far passare in secondo piano le loro capacità di riflessione. Anche perché – ha affermato sempre il relatore – la scuola è a volte troppo frenetica e con sovrabbondanti materie, mentre si dovrebbero fare le cose con calma e “dare tempo” ai bambini. Per i quali, del resto, l’apprendimento dovrebbe essere come “la preparazione atletica per uno sportivo”, vale a dire qualcosa che li “metta in grado di applicare con successo gli schemi di gioco successivi”. Anche perché nella nostra “seconda età altro non facciamo che sviluppare il bambino che siamo stati”. Così ci sono dei metodi meso-encefalici che utilmente potrebbero esser messi in parallelo tra i neuro-psichiatri infantili e la scuola, per risolvere situazioni che sembrano impossibili. Quadri clinici infantili, tra l’altro, su cui l’esperienza del dottor Cioci annovera notevoli episodi di successo clinico e professionale. Così la conferenza è scivolata via veloce, tra le proverbiali citazioni in dialetto del dottor Cioci ed i suoi ricordi rosetani sempre molto stimolanti, come ha osservato William Di Marco, presidente della Cerchi Concentrici, come detto co-organizzatrice dell’evento insieme alla scuola diretta da dalla professoressa Maria Gabriella Di Domenico.(da Controaliseo di Ugo Centi) | |
39. Integrazione, democrazia e rappresentanza. Sono stati i temi della XV Settimana della Fratellanza
La manifestazione, nata dopo gli attentati alle Torri Gemelle di New York, si è svolta al Palazzo del Mare con gli interventi di illustri personaggi del giornalismo e del mondo accademico Venerdì 29 e sabato 30 settembre, presso il Palazzo del Mare di Roseto degli Abruzzi, si è svolta la "XV Settimana della Fratellanza". La prima edizione nacque nel 2002, dopo l'attentato alle Twin Towers, che ebbe come conseguenza la distruzione del sistema economico americano, il crollo immediato delle borse e l'innalzamento del costo del petrolio. Nella prima giornata di studi e approfondimenti, di fronte agli studenti dell'ultimo anno dell'Istituto Moretti, del Liceo Saffo e universitari, Mauro Tedeschini, direttore del quotidiano Il Centro, ha esaminato la situazione degli immigrati in Abruzzo e il livello di integrazione. Nell'occasione è stato fatto l'esempio, ben riuscito, dei migranti locali collocati nel Residence Felicioni, come prima risposta a una emergenza. Poi l'attenzione è andata alla denatalità della nostra regione e allo spopolamento di varie zone interne. Nella seconda giornata gli ospiti sono stati i docenti universitari Andrea Bixio (ordinario di Sociologia Generale alla Sapienza di Roma, tra i massimi esperti internazionali) e Carmelita Della Penna (docente di Storia Contemporanea alla D'Annunzio di Chieti-Pescara). Dopo l'introduzione curata dalla professoressa, il cattedratico Bixio si è soffermato sul senso della cultura come fondamenta per giungere alla democrazia (dal greco démos, ma nel senso più profondo di "tradizione"), la quale si sta trasformando, a causa dell'eccessiva legislazione e del potere di pochi, in oligarchia. In Italia, invece di aumentare la rappresentatività, sta aumentando la rappresentanza; quest'ultima deve essere accompagnata dai cittadini in modo da trasformarsi in rappresentatività. Per farlo bisogna affidarsi a qualcuno che ci rappresenti davvero, con un mandato limitato. Il prof. Bixio ha sottolineato che ciascuna cultura ha sviluppato negli anni un'organizzazione democratica differente. È difficile dire quale democrazia sia la più evoluta. In Italia abbiamo una nostra democrazia, che però ultimamente sta entrando in crisi. Sembra che i riferimenti forti di un tempo si stiano sbriciolando. Questo è un aspetto che preoccupa non poco il docente romano. (di di Martina Bosica e Letizia Ferrini, tratto da Eidos n° 261 dell'8-10-2016) (Per le foto dell'evento consultare la pagina di questo sito dedicata alla "Settimana della Fratellanza")
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38.
Riabilitare il patrimonio - Recupero e costruzione TRA "IL SAPER FARE" ED "IL SAPER SCRIVERE"... Si è tenuto questa mattina a Villa Paris di Roseto un convegno sul “recupero del territorio”. L’incontro, valevole anche come aggiornamento professionale dei giornalisti, è stato organizzato dalla Cerchi Concentrici di William Di Marco insieme alla struttura che gestisce Villa Paris ed all’Ordine dei giornalisti abruzzesi. Location e tema dell’iniziativa non sono stati scelti a caso. Villa Paris, infatti, è stata oggetto di un restauro filologico per la sua parte antica, per il giardino e per la cappella “Russicom” eseguito dell’impresa “Cingoli”. Così i relatori, tutti docenti universitari nel campo dell’architettura, hanno potuto spaziare sul rapporto tra antico e moderno, anche sotto l’aspetto della prevenzione sismica. Ma, soprattutto, accennare a quella relazione speciale tra “Il saper costruire”, compito degli architetti e dei tecnici, ed “Il saper dire”, affare dei giornalisti. Magari declinando la materia in quella forma particolare che è la bio-architettura, più attenta ai contenuti che alle forme. Branca che trae matrici dal vecchio “saper fare”. Partendo da quegli antichi romani, ad esempio, che già sapevano benissimo quali erano le zone sismiche e costruivano affinché gli edifici restassero nel tempo e non fossero mere espressioni della mutevole tecnologia del momento. Così muri massicci, ma “elastici”, tetti e solai opportunamente leggeri, materiali che “respirano” con l’atmosfera e con il tempo essendone essi stessi parte, reazione chimica istintiva in etimologico e culturale. Noi invece che, con sicumera illuministica, vogliamo “opporci” al sisma, spesso ne veniamo travolti senza chiederci il perché abbiamo abbandonato buone maniere edilizie soltanto per inseguire le apparenti convenienze del mutevole mercato. E lo stesso vale in campo energetico per quanto attiene la ventilazione degli edifici, molto spesso ottenibile assai più vantaggiosamente con semplici misure naturali piuttosto che con costosi mezzi di condizionamento. Insomma: bisogna occuparsi più dei contenuti che delle forme. Così come più della verità di quel che si scrive che di come lo si scrive. Oltretutto la “verità” è talmente minimal che, se la vuoi scrivere, la sintesi ti viene in automatico. (Ugo Centi) |