ROSETO. Uno dice del rapporto tra Roseto e la musica! Poi ascolta Pino Vallese, in arte “I Masters”, nella vita dipendente del Comune di Roseto, e la cosa si spiega. Ma un attimo, Vallese stasera è stato ospite del primo appuntamento della “Cultura in cammino” della Cerchi Concentrici Promoter. Non a caso dedicata al confronto con la storia dei luoghi, vista con gli occhi della musica. (Tra l’altro si è scoperto, proprio grazie all’ospite, che William Di Marco, presidente della Cerchi Concentrici, ha un passato di studente di musica! Complimenti Direttore!)
Ma torniamo a noi. Dunque come nasce la passione della musica di Pino Vallese, che a Roseto tutti conoscono? Nasce alle elementari di via Piemonte nella seconda metà degli anni ’60. Quando nei paraggi della scuola arieggiavano delle note. Che attrassero a sé l’allora bambino Vallese. Trovandovi dietro l’uscio musicale il Maestro Alberto Proti da Montepagano, che lo introdusse al suono della tromba. Ma non subito! Bensì dopo avergli fatto studiare ben bene per un anno e passa solfeggio e musica.
Formazione che però è servita e molto al giovane musicista rosetano. Il quale, dopo un primo periodo nella banda del paese, si diede presto al basso, più consono alla musica dei turbolenti anni ’70. Ma per arrivare ai complessini ed al primo hard rock di strada, dura ed in salita, molte se ne dovette fare. L’ostacolo insormontabile era infatti il costoso acquisto dello strumento e dell’attrezzatura. Tanto che, un anno, si dovette piantare ben 3.500 piantine di pomodoro e coltivarle in orto praticamente da aprile a novembre. Una faticaccia memorabile.
Poi tutto un percorso artistico tra “Gruppi” e complessini, con serate alle feste studentesche e nelle estati. Ma con musica sempre più professionale ed al livello. Tanto che la passione si è così conservata da durare tutt’oggi, malgrado la faticosa coltivazione di essa stante il lavoro “normale”. Qui viene allora proprio la soddisfazione e la gioia del suonare in sé. Sapendo quel che si suona. Avendo una base culturale fatta sul campo. E conoscendo il mestiere quasi da professionisti. E giù aneddoti, episodi e… come dice William, la storia dei luoghi. A suon di musica, verrebbe da dire. (da Controalise di Ugo Centi del 22 ottobre 2015)
16.Don Luigi Ciotti: sala strapiena al Centro Piamarta di Roseto
ROSETO. Allora, non so come spiegarvi questa cosa di Don Ciotti a Roseto. Partirei così. A Roseto ci sono, da tanti anni, delle associazioni (come il Centro d’ascolto del “Progetto uomo”, ad esempio) alle quali ci si può rivolgere quando ci sono problemi di marginalità sociale importante, soprattutto da dipendenze di droghe ed altro. Queste associazioni non operano solo in termini pratici, per come possono naturalmente. Ma in qualche modo studiano il problema. E, nel farlo, hanno a base un riferimento morale chiaramente ispirato ai principi sociali della Chiesa. Intendiamoci, le associazioni sono laiche, ma formate per così dire da una robusta cultura cattolica di tipo sociale. È da questa scuola, da questo humus locale, che nasce l’invito a Don Ciotti. Concretizzato anche grazie alla Cerchi Concentrici Promotor di Wiliam Di Marco, che è una associazione di natura nettamente diversa, molto più culturale, ma collegata alle altre nell’intimo del clima rosetano. Questo è dunque il contesto, specificatamente rosetano, che Don Ciotti ha incontrato alla sala “Pia Marta”, già “Oratorio” degli anni ’60 dei ragazzi rosetani (e questo aprirebbe tutta un'altra lunga parentesi). Prima di andare avanti, è accennare per flash al discorso di Don Ciotti, mi preme dire però un’altra cosa. La presentazione in una sala strapiena, davvero all’inverosimile di ragazzi e persone d’ogni età, è stata affidata a Martina Bidetta, vice-presidente della Cerchi Concentrici. Bene, ogni volta che la sento, mi sorprendo sempre di come faccia questa giovanissima donna, questa ragazza, a mantenere una voce calma, flemmatica, un aplomb britannico che le consente di leggere le note introduttive con una chiarezza che tutti possono comprendere, senza mai tradire una minima emozione. Davvero brava – se posso dirlo – Martina.
Ed adesso Don Ciotti. Dopo aver raccontato le origini del suo impegno, ha pronunciato una frase che mi ha colpito. “I dubbi sono più importanti delle certezze. Diffidate dai propalatori di certezze”. Ora, detto da un uomo di fede, l’affermazione – che potrebbe apparire contraddittoria – fa davvero riflettere. Come fa pensare un'altra asserzione, che tra l’altro condivido molto: “Le conferenze non servono se si parlano addosso, se non sono precedute e seguite da fatti concreti”. Verissimo, e per fortuna che l’ha detto Don Ciotti e non io! Ciò premesso Don Ciotti è entrato nel vivo del suo esser sempre stato “prete di strada [che] impara dalla strada. E cerca Dio nel volto di chi fa più fatica” (e qui Papa Francesco è palese). Ma anche quando riconosce: “La guerra alle droghe nel mondo l’abbiamo persa. Le mafie, partendo dallo zoccolo duro del commercio delle droghe, ora controllano anche il mercato agro-alimentare; minacciano i veterinari che non certificano le loro frodi alimentari. Ha avuto ragione Don Sturzo, che già nel 1900 diceva che la mafia è in Sicilia, ma ha la testa a Roma e prima o poi risalirà l’Italia e valicherà le Alpi”. Profezia purtroppo avveratasi in pieno. Del resto è da 150 anni che parliamo di mafia, 400 anni di Camorra e 120 anni di ndrangheta. Eppur la speranza c’è sempre. C’è se siamo un “noi” e non un “io”. Se siamo insieme. Se siamo tanti. E ci mettiamo in rete. Quel che Don Ciotti fa da sempre, insomma. E con notevoli risultati concretamente misurabili. Insomma, che dire? Qual è la morale? Non saprei. Tiratela voi. Certo è che, quando sei a contatto di occhio e di orecchio con personaggi del calibro di Don Ciotti, qualche brivido dentro lo senti. Ed è forse proprio quella la morale. (Ugo Centi)
15. Si è conclusa la XIV edizione de "La settimana della Fratellanza presso il Palazzo del Mare di Roseto
Si è svolta presso il Palazzo del Mare di Roseto degli Abruzzi la XIV Settimana della Fratellanza. Nelle due giornate dedicate all'evento (23 e 24 settembre) il dibattito è stato incentrato su uno dei temi più attuali, vale a dire il Mediterraneo, luogo di grandi scambi culturali e commerciali, ma anche di consistenti flussi migratori. Il titolo della prima sessione è stato "Mediterraneo: mare chiuso o mare aperto?'' che ha visto gli interventi di Fabrizio Fornari, ordinario di Sociologia Generale (Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali dell'Università "D'Annunzio" di Chieti-Pescara) e di Carmelita Della Penna, docente di Storia Contemporanea (Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali dell'Università "D'Annunzio" di Chieti-Pescara). La professoressa Della Penna ha analizzato la questione sotto il punto di vista storico, ricordandoci come la Storia stessa possa venirci incontro; il professor Fornari, invece, ha sviluppato il discorso in maniera più generale, confrontando le tre diverse culture, latina, greca ed ebraica, per poi ricollegarsi alla questione dell'immigrazione, facendo riflettere i ragazzi sul fatto che probabilmente tutti i fatti di cronaca legati alla migrazione di questi popoli hanno spesso una regia occulta, molte volte voluta dai Paesi occidentali per fini economici. Il titolo del secondo giorno è stato "Il Medioriente devastato: la questione siriana". È intervenuto Patrizio Ricci, giornalista, redattore di Lpl News 24, reporter della Free Lance International Press, fondatore del Coordinamento Nazionale per la Pace in Siri,a nonché vice-presidente del circolo culturale "Jacques Maritain" di Chieti. Ha esposto la questione Siriana, narrando fatti vissuti in prima persona e spiegando come sarebbe facile fermare l'Isis se lo si desiderasse davvero. Inoltre ha rimarcato l'importanza predominante degli interessi legati al petrolio, aspetto da cui dipendono molte vicende di geopolitica internazionale di tutta l'area mediorientale. La manifestazione è stata organizzata dall'associazione culturale Cerchi Concentrici Promotor, in collaborazione con l'Istituto d'Istruzione Superiore "V. Moretti" e delle Scuole Associate Unesco. Sono intervenuti gli alunni del Moretti stesso, del Liceo Saffo di Roseto e diversi studenti universitari, i quali hanno partecipato attivamente con letture introduttive e numerose domande poste ai relatori.
14. Presentato il libro "I Ricordi di Eidos - II seriie" presso la libreria La Cura di Roseto
E' ripartito su Eidos la III serie de "I Ricordi", con un'apertura d'eccezione: infatti il focus è stato riservato al collaboratore storico della rivista Mario Giunco, nonché firma di pregio della testata. Lo spazio è dedicato alle interviste-racconto su vari personaggi nati o vissuti a Roseto, che hanno contribuito a far crescere la Città delle Rose. Il libro si può trovare nelle specifiche rivendite e sono molti ancora a richiederlo, unitamente a quello della I serie, le cui copie disponibili sono ancora poche. Il 20 settembre 2015 alle ore 21:00 è stato presentato per la seconda volta in ordine di tempo, dopo il vernissage del 20 luglio scorso in piazza della Repubblica) del volume "I Ricordi di Eidos - II serie", All'appuntamento è intervenuto l'autore, che ha dialogato con i lettori. L'incontro si è tenuto presso la libreria "La Cura" di via Latini di Roseto.
13.Incontri Letterari: un successo di pubblico e la volontà di andare avanti
"Riconciliarsi con qualcosa che sai esistere, ma che va tirato fuori, in modo maieutico, come se fossimo tutti ad ascoltare il nostro Socrate ispiratore". È una delle tante interpretazioni che il pubblico presente ‒ numeroso, partecipe e appassionato ‒ ha fatto trapelare alla fine delle tre serate al Lido La Vela in cui la manifestazione "Incontri Letterari" ha dato vita, tra il 28 e il 30 luglio scorso, alla sua seconda edizione. La docente Manuela Racci, apprezzata come non mai, ha incantato nella prima e terza serata, parlando con un trasporto e una competenza unici, toccando i temi legati al mondo dell'anima (prima serata) e dell'amore (terza) in rapporto alla letteratura. Nessuno ha emesso il minimo sibilo, tutti concentrati per assaporare al meglio le riflessioni dotte ed evocative della professoressa di Forlì. Stesso discorso nella serata di mezzo, in cui la relatrice è stata la docente dell'Università di Chiedi Luciana Pasquini: ha intrattenuto il pubblico con approfondimenti e curiosità del testo letterario preso in prestito dal teatro nel secolo che dal Romanticismo ci ha portati fino al Decadentismo. "Sono esperienze interessanti ed accrescitive ‒ tengono a sottolineare gli organizzatori della Cerchi Concentrici Promotor ‒ che vanno incentivate e potenziate. Le persone presenti sono rimaste tutte favorevolmente colpite da questo modo di parlare di lettere in un periodo in cui anche la nostra mente va in vacanza. Invece è proprio lì che si apprezzano tali riflessioni".