58. Al Camper di Eidos i paganesi hanno lanciato l'allarme: "Montepagano si sta spegnendo"
Molti sono stati gli abitanti del borgo medievale che vorrebbero più considerazione dalla politica. Intanto un gruppo di fan americane di Gianluca Ginoble movimenta la mattinata...
APPREZZAMENTI
Apriamo i battenti del nostro camper e i primi visitatoti sono dei ciclisti, il Gruppo “Nuvola Gialla” di Sambuceto. Ci dicono che quest’anno festeggeranno i venticinque anni di attività, e ci invitano a partecipare il 25 giugno alla loro festa, sponsorizzata dalla confezione Mario De Cecco. La squadra è formata da 40 persone, compreso il titolare dell'azienda Mario De Cecco e il presidente Gabriel Pier De Cecco.
Appena dopo parcheggia in piazza un'auto dalla quale scendono cinque donne. Sono delle pensionate statunitensi che seguono da anni i concerti de "Il Volo". Sono tutte fan di Gianluca Ginoble e quando scoprono che nel nostro ultimo numero di Eidos News c'è un servizio sull'incontro dei tre "tenorini" con il papa, vanno in visibilio. Come vere fan che si rispettino, hanno catenine, braccialetti e vari cimeli con il marchio de "Il Volo". Collezionano più di trentamila foto del gruppo e li seguono dappertutto. Erano state al recente concerto di Roma. Nell'occasione hanno fatto tappa all'Hotel Liberty. La loro provenienza: Texas, Detroit, Las Vegas, Nashville.
DENUNCE
Lo stato di degrado in cui versano gli antichi percorsi di Roseto, in particolare la Fonte dell’Accolle e Colle Patito (Carlo Quaranta).
È necessario un collegamento da Voltarrosto a Campo a Mare, perché nell’ora di punta si creano code interminabili lungo la Nazionale. Inoltre, non c’è un attraversamento pedonale per chi va da Voltarrosto a Campo a Mare. (Testimonianza firmata)
Nonostante a Roseto ci sia la pista ciclabile centrale, le biciclette continuano a passare sui marciapiedi, rappresentando un pericolo per i pedoni. Le bollette della Tari sono troppo alte rispetto alle città limitrofe. (Testimonianza firmata)
Due anni fa è stata presentata e depositata al Comune e ai segretari dei partiti una raccolta firme.
Argomento: spopolamento dei centri storici come Cologna Paese e Montepagano. La petizione, di circa 550 firmanti, ha reso noto la difficoltà di spostamento tra il centro e le frazioni e il non interessamento politico dei piani di recupero dei centri, soprattutto di Montepagano. Il centro storico non è più attrattivo a livello abitativo e commerciale: ciò ha portato ad un pauroso spopolamento, con conseguente aumento degli abitanti sulle fasce collinari e sulla costa. La petizione riguardava: a) Un servizio urbano continuo all’altezza della situazione, che dia la possibilità ai cittadini e ai ragazzi di spostarsi in mancanza di un mezzo proprio; b) Il fatto di rendere il piano urbanistico di Montepagano più appetibile attraverso una facilitazione urbanistica e fiscale, garantendo agevolazioni nell’investimento in queste zone. Perché è successo tutto ciò? Di chi è la colpa? Se è vero che le nuove generazioni paganesi non hanno iniziative o forse non possono averle, è anche vero che le varie Amministrazione degli ultimi venti anni non hanno capito che i centri storici vanno riconsiderati, in quanto Montepagano è la patria di Roseto (LinoQuatraccioni).
Mancano i cestini lungo le strade interne di Roseto per buttare le buste contenti le feci dei cani (Doretta Celommi, portavoce di molti proprietari di cani).
Purtroppo a Montepagano ci sono intere generazioni che hanno abbandonato il paese. Della mia classe della Scuola Media, in cui eravamo venti alunni, solo in due siamo rimaste ad abitare qui. E poi un suggerimento a Eidos: oltre le belle foto antiche sul borgo, mettete più contemporaneità inerenti le poche cose che comunque continuiamo a fare (Luisa Di Febo). A proposito di contemporaneità tangibili: grazie delle belle torte, buonissime (Ndr).
Abbiamo campagne, colline e montagne di una bellezza unica, ciononostante l’Amministrazione non sa sfruttare le risorse del territorio e il territorio stesso. Bisogna investire nell’imprenditoria, soprattutto giovanile (Antonio Di Paolo). (di Sara Montese ed Emanuela Lo Bartolo da Eidos n° 273)
57.Il camper di Eidos. La prima tappa è stata seguitissima
Molta gente si è fermata ai tavoli posti dinanzi al camper. Tante sono state le segnalazioni, le denunce, le considerazioni e i suggerimenti, confermando il motto dell'iniziativa "In piazza tra la gente". Diversi hanno ritirano l'ultimo numero del nostro giornale, il 271, altri (e non ne erano pochi!) lo avevano già preso in edicola. Sarà stata la bellissima giornata del 30 aprile, ma l'effetto e l'impatto dell'iniziativa è risultato premiante.
56. Inaugurazione dell'aula magna e delle due palestre all'Istituto Moretti
ROSETO. (29 aprile 2017) Da una parte c’è l’ufficialità. Il drappo che svela la targa ricordo dei personaggi illustri. Il sindaco con la fascia tricolore. Il deputo locale (Ginoble). I rappresentanti delle istituzioni. Dall’altra c’è il clima. Ed il clima, purtroppo, non si può descrivere tutto con le parole. Il clima devi viverlo. Ed è bellissimo, per me, averlo vissuto questa mattina all’istituto tecnico “Moretti” di Roseto.
Allora proviamoci a parlarne. Proviamo a dire che Vincenzo Colicchia era un rosetano giornalista della BBC a poco più di trent’anni negli anni ’50. Che intervistava primi ministri belga e trasmetteva in Eurovisione ante-litteram. Da questa mattina, l’Aula magna del Moretti lo ricorda.
Proviamo a dire che Ernesto D’Ilario era uno maestro di sport all’avanguardia, olimpionico più volte, pluripremiato, che aveva avuto tra i suoi “allievi” anche il principe di Monaco. Da questa mattina, la palestra interna del “Moretti” lo ricorda.
Proviamo a raccontare che Dino Celommi ha “allevato” atleti (e non solo) che hanno dato vita alla tradizione calcistica abruzzese. Da questa mattina la palestra esterna del “Moretti”, in tensostruttura, lo ricorda.
Come l’atrio della scuola ricorda colui che le ha dato il nome: Vincenzo Moretti, brillante economista d’inizio Novecento, docente a Roma ed a New York.
Ebbene, tutti questi personaggi, che hanno frequentato le personalità di punta del mondo di allora, che hanno viaggiato, lavorato, insegnato ovunque. Che hanno “visto” il mondo e ne sono stati in qualche modo protagonisti. Questi personaggi, si diceva, sono sempre rimasti rosetani nell’animo. Qui hanno avuto le loro radici. Qui tornavano quando potevano. Qui c’era la loro “palestra” naturale: la spiaggia. Qui c’era, e c’è, il loro mare. Qui avevano amici; qui c’era la “loro” gente.
E questa mattina, quella “gente” li ha ricordati. Con gioia. Con allegria. Ed anche qualche lacrima di commozione. Li ha ricordati innanzitutto la scuola: il professor William Di Marco, “motore” instancabile di tali iniziative; la dirigente Sabrina Del Gaone, sensibilissima a queste cose; la dirigente delle primarie, Gabriella Di Domenico, che ha collaborato come in una sinergia naturale tra scuole non importa di quale grado. Li hanno ricordati Luciano Di Giulio ed Emidio D’Ilario, con il loro Circolo Filatelico autore di un annullo postale dedicato e cartoline illustrate appositamente.
Li hanno ricordati la compagna di D’Ilario, Rossana Bacchetta, tennista dal fisico atletico ancor adesso. Camillo Cerasi, mitico “portiere” allenato da Celommi. I figli di Celommi, anzitutto “Peppino”, sportivo ed organizzatore di sport egli stesso, custode geloso della bandiera olimpica lasciatagli in eredità da Ernesto D’Ilario. Li ha ricordati la nipote di Vincenzo Moretti, giornalista a Pescara. Li hanno ricordati Tonino Sperandii e Giancarlo Verrigni. E tanti altri che tutti non posso citare.
E li ha ricordati, da par suo, Mario Giunco. Con quei suoi excursus enciclopedici che collegano nomi e fatti in modo eccezionale. E così scopri, grazie a Giunco, che “Gigino” Braccili (altro rosetano indimenticabile) riscoprì per primo Coticchia allora dimenticato. E che il figlio di Vincenzo Moretti, Mario, è stato autore teatrale raffinatissimo, direttore di “Opera Prima” fino al 2012, firma tra l’altro di un lavoro scenico su Federico Caffè. E sì, perché Caffè, misteriosamente scomparso negli anni ’80, è stato un economista utopico che con Vincenzo Moretti ebbe relazioni. Non di meno per quella fucina comune di talenti che fu l'Istituto Tecnico "Tito Acerbo" di Pescara.
Ed allora la storia s’intreccia e passa anche dagli aneddoti, dalla memoria condivisa, da un essere “comunità”. Che in fondo si ritrova e si capisce: basta un filo (e chi lo sa tessere). Ma questa è terra d'antichi sarti: terra di filo tessuto: di mare che unisce. Ecco allora che una intitolazione diventa storia di famiglie; storia di vita vissuta; storia che vive. In un ponte lanciato verso i giovani. Che ascoltano e, soprattutto, partecipano.
Questo è il "Moretti". Questa “era” Roseto. Questa “è” Roseto. (di Ugo Centi da Controaliseo del 29-04-2017)
55. “Intervista con Roseto”
ROSETO. Nel momento in cui il mondo cambia e l’uomo attraversa – come dice lui, l’autore, William Di Marco – la rivoluzione robotica; lui, appunto l’autore, appunto William Di Marco pubblica il terzo libro sui personaggi rosetani: “I Ricordi di Eidos”. Che per l’occasione è affidato alle cure della Artemia Editore, casa editrice molto attiva nel teramano. La copertina del libro, inoltre, è nopn acaso disegnata dal pittore Riccardo Celommi.
Classica la location per le iniziative editoriali della “Cerchi Concentrici”: la sala Pia Marta nel “cuore” di Roseto. Strapiena in ogni settore. Con tutta l’amministrazione comunale presente (tranne il sindaco, Sabatino Di Girolamo). Tra il pubblico, come sempre alle iniziative culturali che riguardano la città, anche l’ex-sindaco Franco Di Bonaventura.
Dunque William prosegue nel filone della cultura che è locale, ma solo nominalmente. Perché l’autore, docente di storia al “Moretti” di Roseto, seguendo le indicazioni di Les Annales francesi, legge la realtà più generale in controluce andando ad intervistare (ne ha sentiti finora 90) “le storie e la memoria” (come ha detto Mario Giunco nel presentare il libro) di persone che incontri tutti i giorni per le strade di Roseto. E che pur hanno rappresentato una fase del nostro ieri, che spiega il nostro oggi ed offre una chiave di lettura al nostro domani. E qui il punto, insomma. Soffermarsi sulla “realtà popolare” di Roseto (parola del professor Antonio Di Felice, altro presentatore della serata), per trovare – sostiene l’autore – una traccia nella storia. Un’ancora, insomma, anche per i giovani che da Roseto che vanno per il mondo. Ed allora ecco due ragazzi del “Moretti”, Nicolas e Alessia, che leggono alcuni passi-chiavi della narrazione.
Perché in fondo, i personaggi, che si raccontano sollecitati dalle domande dell’intervistatore, altro non sono che degli interpreti di una realtà. Filtrata attraverso il loro vissuto personale. Ancorato ad un luogo preciso: questo tratto di marina adriatica bellissimo e ispiratore: Roseto si diceva. (da Controaliseo di Ugo Centi, 21-04-2017)
Presentato il libro I Ricordi di Eidos - III serie. Tanta gente ad applaudire i novanta protagonisti delle biografie
Lo scorso 21 aprile si è svolta, presso il Centro Piamarta del S. Cuore di Roseto degli Abruzzi, la presentazione del nuovo libro del professore William Di Marco, docente di Lettere presso l’Istituto d’Istruzione Superiore "Vincenzo Moretti" e di Storia Contemporanea all’Università di Chieti.
I ricordi di Eidos – III serie (Artemia Nova Edizioni, la cui copertina ha messo in bella mostra il quadro "Natura creatrice" di Riccardo Celommi), come per i due precedenti, è un libro che tratta le storie dei cittadini di Roseto raccontate attraverso interviste. Storie di persone comuni, dai vari profili, che nella vita hanno rivestito i più diversificati ruoli sociali e per questo speciali al tempo stesso.
La presentazione è stata presieduta da Mario Giunco, nelle insolite vesti di presentatore, e dallo studioso Antonio Di Felice. Sono intervenute varie personalità di spicco per la città di Roseto, Durante la presentazione sono state lette tre introduzioni delle storie contenute nel libro, scelte in modo puramente casuale.
L’autore ha spigato brevemente quelle che erano le caratteristiche del libro, indicando particolari, aneddoti e dettagli. È stato anche sottolineato il metodo scelto, quello dell'intervista inserito in un quadro di microstoria, con riferimento a Les annales di Febvre e Bloch. Lo storico ha ringraziato coloro che hanno partecipato alla composizione del libro, dall'associazione Cerchi Concentrici Promotor alla redazione di Eidos News.
Attraverso dei filmati, inoltre, sono state ricordate, con delle foto, le storie dei novanta protagonisti delle tre serie di libri, emozionando e commuovendo tutti i presenti, amici e familiari dei soggetti interessati. L'evento si è concluso con lo scherzoso intervento di uno di loro, Orazio Barnabei che, attraverso aneddoti divertenti, ha strappato un sorriso a tutti. (Tratto da Eidos n. 271 di Alessia Pignelli ed Emanuela Lo Bartolo. Foto di Andrea Cusano)
54.Roseto, associazione dona tre nuovi pc alla Biblioteca comunale
Roseto degli Abruzzi. Tre nuovi computer, di ultima generazione, sono stati donati dall’associazione Cerchi Concentrici promotor alla Biblioteca comunale di Roseto.
Questa mattina, nella Sala Giunta, la consegna dei pc alla presenza del presidente dell’associazione William Di Marco, del sindaco Sabatino Di Girolamo, del vicesindaco Simone Tacchetti, dell’assessore alla Cultura Carmelita Bruscia, dell’assessore alla Pubblica istruzione Luciana Di Bartolomeo, della direttrice della Biblioteca comunale Maria Antonietta Marinaro, dei consiglieri di Cerchi Concentrici promotor Lucia Alonzo e Paola D’Egidio, e dei giovani componenti del direttivo dell’associazione.
I computer sono stati acquistati con i diritti d’autore del libro “Pensieri nel tempo” di William Di Marco (Verdone editore).
“I Pensieri nel tempo”, ha spiegato Di Marco parlando del suo libro, “vorremmo che rimanessero perché una caratteristica dei libri è quella dell’identità territoriale. Siamo arciconvinti, come associazione, che la cultura di restare legati alle proprie origini è fondamentale perché, per citare Tolstoj, non potremmo mai essere universali se non ci radichiamo forte nel nostro territorio”.
Dopo i saluti del vicesindaco Tacchetti e degli assessori Bruscia e Di Bartolomeo – che hanno ringraziato l’associazione per il lavoro che svolge nella città, e non solo per la donazione, ha preso la parola la direttrice della biblioteca.
“Spesso le biblioteche sono un po’ i fanalini di coda dei servizi comunali”, ha sottolineato Maria Antonietta Marinaro, “perché è un momento di grandi ristrettezze economiche e gli enti, quando devono scegliere le priorità di investimento, sono costretti a optare per le maggiori emergenze sociali.
Ma le biblioteche sono vitali perché, per esempio, permettono di far crescere giovani più preparati per costituire la classe dirigente del futuro; vanno quindi sostenute anche con questi interventi esterni, dei privati o delle associazioni”.
“E’ un cittadino benemerito William Di Marco”, ha concluso il sindaco Sabatino Di Girolamo, “perché le sue iniziative durano da tanti anni e sono incisive e intelligenti. Porta sempre a Roseto dibattiti di alto livello che qualificano la nostra città. Inoltre, l’associazione, ha regalato anche dei defibrillatori che poi sono stati distribuiti in diversi punti di Roseto. Quindi grazie per questa operosità che mette a servizio di tutti”.
La consegna rientra nel programma Bongenismo. Con questo termine si indica l’atteggiamento in cui si riconosce una persona che mette a disposizione della collettività il proprio spirito d’iniziativa. Non si parla, quindi, di sponsorizzazione o finanziamento di un progetto, ma dell’esecuzione materiale, seguendo passo dopo passo il fine dell’iniziativa. È un intervento diretto nel sociale, all’insegna della responsabilità partecipativa di individui, imprese e soggetti collaborativi (Comunicato del Comune di Roseto degli Abruzzi).