EVENTI DAL 2015 AL 2016
22. La Giornata della Memoria all'Istituto Moretti di Roseto Tutt'oggi non sappiamo ancora darci una risposta corretta di ciò che è accaduto e mai saremo in grado di farlo, poiché non ci sarà mai una risposta che giustifichi lo sterminio di milioni di persone Presso l'aula Magna dell'Istituto d'Istruzione Superiore "Vincenzo Moretti" di Roseto, il 27 gennaio scorso si è tenuto un incontro con le classi quinte dello stesso per la "Giornata della Memoria", in cui si è ricordata la tragedia della Shoa, l'eccidio per opera dei nazisti di milioni di Ebrei avvenuto durante la II Guerra Mondiale, unitamente alla scomparsa di omosessuali, zingari, testimoni di Geova e altre minoranze. Ospiti dell'evento sono stati: il sindaco di Roseto degli Abruzzi Enio Pavone, l'assessore alle Politiche Sociali Alessandro Recchiuti, Tonino Sperandii testimone del conflitto mondiale. L'organizzazione è stata curata dall'associazione culturale Cerchi Concentrici Promotor. L'evento è servito ad ampliare le conoscenze storiche dei ragazzi, ma soprattutto a far sì che non si dimentichino gli orrori che sono stati commessi negli anni passati e che se anche possano sembrar lontani nel tempo, non sono così distanti dalle atrocità che tutt'oggi vedono l'uomo protagonista: è stato proprio questo il tema che ha toccato l'assessore Recchiuti, che ha cercato si coinvolgere gli studenti, intrecciando il dibattito con il sindaco Enio Pavone, il quale a sua volta ha ricordato i recenti eccidi dei Balcani. La domanda principale su cui si sono incentrati gli interventi è stata: "Com'è possibile che siano avvenuti fatti così terribili senza l'opposizione della coscienza di milioni di cittadini della civilissima Europa?". Tutt'oggi non sappiamo ancora darci una risposta corretta e mai saremo in grado di farlo, poiché non ci sarà mai una risposta che giustifichi lo sterminio di milioni di persone. Dopo aver analizzato il lato storico dei fatti accaduti in quegli anni, è intervenuto il 94enne Tonino Sperandii, testimone della Seconda Guerra Mondiale. Egli ha narrato agli alunni interessantissimi aneddoti che ha vissuto in prima persona, per far comprendere come la guerra segnò gli stili di vita dei cittadini di quei tempi. Difatti, durante il conflitto egli era arruolato come militare e fu spedito a Trieste, ma dopo l'8 settembre, nel fuggi fuggi generale, si incamminò (nel vero senso della parola) verso casa, costeggiando l'Adriatico e arrivando esausto a Roseto, al punto che la stessa madre stentava a riconoscerlo. È stato mostrato agli alunni anche un documentario, che illustrava immagini reali di quella che era la vita nei campi di concentramento e di come gli Ebrei venissero privati di qualsiasi liberà, anche la libertà stessa dell'individuo di avere una propria dignità. I temi toccati sono stati molto forti, e i ragazzi sono rimasti attenti e in silenzio durante tutto l'evento. (di Celine A. Speca da Eidos n° 246)
Lo studente Fabio Zarroli
La preside del Moretti, prof.ssa Sabrina Del Gaone
Il sindaco di Roseto Enio Pavone (a destra) e l'assessore alla Pubblica Istruzione Alessandro Recchiuti
L'ospite Tonino Sperandii, reduce della II Guerra Mondiale | |
21. Presentazione del libro di Camillo Cerasi "Storia del calcio a Roseto (1920-2015)" Ci sono occasioni per sedersi un attimo e guardare ciò che il passato ha impresso nella nostra memoria. Tali momenti spesso sono quelli delle celebrazioni o degli encomi solenni per avvenimenti che hanno segnato la vita di un'intera comunità, soprattutto quando il vento è ancora in poppa e la grandezza dei tempi che furono sono anche autocelebrativi. Questa volta è un po' tutto diverso. Il libro Storia del calcio a Roseto 1920-2015 - che dopo tanto peregrinare tra le emeroteche locali e provinciali, nonché tra gli archivi pubblici e privati Camillo Cerasi è riuscito ad assemblare - ci fa riflettere in modo diverso, come se stessimo seduti su un lettino di uno psicanalista a guardare nel nostro subconscio per cercare una identità sparita o almeno per un po' accantonata. La magnificenza della disciplina più amata dagli italiani viene fuori tutta, ma questa volta non solo in una dimensione planetaria o nazionale (anche), bensì in un ambito locale, tanto da meravigliarsi al solo sfogliare le pagine del libro per ciò che è riportato tra foto, immagini e tabelle. È naturale a quel punto chiedersi: "Ma Roseto è stata così grande nel calcio? Era arrivata a certi livelli per poi spegnere inspiegabilmente l'interruttore e far finire nel dimenticatoio una storia non solo così importante, ma anche istruttiva e formativa?". Ecco, il merito di Cerasi è proprio questo, cioè aver voluto, attraverso una ricerca meticolosa sia sotto il profilo iconografico che statistico, creare una riflessione cittadina su quanto la storia calcistica che conta si sia soffermata sulle coste di questa parte d'Abruzzo ed abbia trovato momenti di massimo splendore e seguito. E per il futuro? L'autore è convinto che tutto possa ripartire. Così gli appassionati hanno preso l'occasione al volo, partecipando alla presentazione di questo bel lavoro, avvenuta sabato 12 dicembre 2015 presso il Palazzo del Mare alle ore 17:00. Nell'occasione è stato proiettato un filmato della storia del calcio rosetano, che, attraverso le immagini, ha narrato la storia dalle origini sino ai campioni nostrani di oggi. | |
20.Concorso letterario "La Storia dei luoghi" Il Comune di Roseto degli Abruzzi - in collaborazione con l'associazione culturale Cerchi Concentrici Promotor e con il coordinamento delle scuole: I Circolo D'Annunzio (con i vari plessi e distaccamenti), II Circolo Celommi-Romani (con i vari plessi e distaccamenti), l'Istituto Moretti e il Liceo Saffo - ha organizzato il Primo Concorso Letterario "La Storia dei luoghi", riguardante il territorio rosetano e basato su una settimana di studi di microstoria (dal 9 al 14 novembre 2015), che ha coinvolto tutte le scuole rosetane, nella fattispecie le V Elementari, le III Medie e il IV anno delle Superiori. Nella prima giornata, svoltasi il 9 novembre, è intervenuto Mario Giunco, responsabile del settore cultura del Comune di Roseto. A seguire hanno dato la loro disponibilità: Antonio Di Felice (preside e storico, 2^ giornata), Luigi Celommi (artista, 3^ giornata), Franco Sbrolla (autore del libro La storia di Roseto e della Riserva Naturale Borsacchio, 4^ giornata), Tonino Sperandii e Enzo Corini (rispettivamente autore della rubrica "Racconti del passato" e autore di diversi libri sulla storia e sulle tradizioni rosetane, 5^ giornata), Emidio D'Ilario e Luciano Di Giulio (entrambi filatelici e collezionisti, 6^ giornata). Gli incontri si sono svolti presso l'Aula Magna dell'Istituto Statale d'Istruzione Superiore "Vincenzo Moretti". In tutti gli appuntamenti è stato proiettato il film-documentario Roseto e le sue storie nelle quattro parti che lo compongono, vale a dire Le Quote (1860-1887) nelle prime due giornate, Rosburgo (1887-1927) nelle seconde due giornate, Roseto degli Abruzzi I parte (1927-1960) nella quinta giornata, Roseto degli Abruzzi II parte (1960-2010) nell'ultima. Gli ospiti hanno meravigliosamente raccontato la loro esperienza del tessuto connettivo locale attraverso i molti personaggi che hanno contribuito alla crescita della nostra città, trasmettendo ai ragazzi una sorta di forza che li rende più uniti, li fa sentire parte viva di una Roseto che non deve essere dimenticata dalle future generazioni. La coscienza delle radici storiche locali fa sì che le giovani generazioni possano riappropriarsi dei luoghi della cultura e più questi sono "comuni" maggiore è la possibilità di creare una identità condivisa, unitamente alle opportunità di crescita. Tale occasione ha permesso ai tanti studenti di passare dalla storia del territorio alla vita di grandi uomini nostri concittadini, che hanno dato sempre il massimo per portare alto il nome di Roseto, e che noi oggi non possiamo far altro che ringraziare. Un aspetto fondamentale è stato il giudizio molto positivo espresso da tutti gli ospiti, i quali hanno sottolineato la validità dell'iniziativa: l'auspicio è quello di continuare con questa formativa esperienza e di integrare nelle scuole, dove è possibile, una riflessione critica per una maggiore diffusione della storia dei luoghi (microstoria). Incontri di questo tipo dovrebbero essere più frequenti e bisognerebbe coinvolgere sempre di più i ragazzi di tutti gli Istituti, perché anche i piccoli gesti possono dare ai giovani la forza di non arrendersi e di continuare a combattere per dei giusti ideali! Adesso la parola passa agli studenti che dovranno produrre un racconto breve. Il termine ultimo dei lavori è fissato per il 29 febbraio 2016. La premiazione (ai primi per ogni sezione andrà una targa più un assegno) avverrà nell'ambito del premio di saggistica, che si svolgerà a maggio del prossimo anno, mese in cui Roseto nacque nel 1860. | |
19.Daniele Falasca al terzo appuntamento de "La Cultura in cammino", edizione autunnale Torna indietro
Quando Roseto produce talenti (musicali)ROSETO. Questa sera, per la chiusura dell’edizione autunnale della “Cultura in Cammino” della Cerchi Concentrici Promoter, William Di Marco ha “intervistato” un musicista a tutti gli effetti: Daniele Falasca. Le tre serate della manifestazione, infatti, sono state dedicate al rapporto tra musica e territorio, o meglio alla cultura musicale rosetana. Che ha in Falasca un esponente non secondario. Basti dire che tra i suoi allievi è passato anche un certo Gianluca Ginoble e, proprio adesso, una bambina di nome Gaia, di recente protgonista di una trasmissione di Rai1. Falasca, che ha una sua scuola di musica a Roseto, ha autoprodotto non pochi Cd musicali, oltre ad essere un Maestro di pianoforte e fisarmonica. Strumenti che, insieme alla sua passione per la musica classica, lo hanno portato a suonare anche di fronte alle 8 mila persone del teatro di Taormina, ove si esibiva appunto “Il Volo”. Ma l’appuntamento è stato anche occasione per parlare un po’ di musica a 360 gradi. Così si è posto l’accento sul fatto che mentre nella effervescente società degli anni ’60 e ’70 del Novecento la musica era occasione per raccontare e cambiare una società in veloce mutazione, oggi essa può vira a revival e riscoperta della tecnica e dello studio rigoroso. Il che si può dire sia accademia o anche pop di nuovo conio a seconda del punto di vista. Senza considerare che ormai anche alla politica s’impone una scelta, ovvero se possa essere mantenuto il suo interesse solo verso costose ed istituzionali espressioni musicali o magari distribuire a realtà locali vivaci e colte una assistenza e qualche aiuto per la produzione. Insomma, si potrebbe azzardare che se oggi la musica o è professionismo oppure mero dilettantismo è perché non c’è più gente “contro” che vuole graffiare con questo “racconto” della realtà o magari perché non c’è proprio più niente da graffiare visto che tutto è stato già sgraffiato. Ma questa, va da sé, è più la mia interpretazione della narrazione di Falasca che la narrazione stessa, che invece rappresenta una esperienza di successo a testimonianza che la cosiddetta provincia, quando si chiama Roseto, produce ancora talenti e self-men-made di grande volontà e passione per il proprio lavoro, in questo caso declinato all’arte. (da Controaliseo di Ugo Centi)
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18. Secondo appuntamento con Silvio Brocco per la XVIII edizione de "La Cultura in cammino" “Un batterista prestato alla biologia” |