EVENTI DAL 2015 AL 2016
27.: I soggetti deboli e la tutela dei diritti ROSETO. S’udiva l’eco dei pensieri immortali di Piero Calamandrei in quella Costituzione “colloquiata” stamattina con i ragazzi del “Moretti” da Gennaro Varone, magistrato. Per quella domanda che Daniela Senapa, giornalista del TgRai Abruzzo presente ai lavori, considera in sé stessa un ossimoro in un Paese civile: “La tutela dei diritti dei soggetti deboli”. Perché è questo il titolo del convegno, davvero pieno di ospiti del mondo della magistratura e della scuola, che l’Istituto “Moretti” di Roseto ha promosso al “Centro Pia Marta”. Quel punto di aggregazione - dice William DI Marco, al solito il “motore” dell’organizzazione della mattinata – che “Guerrieri”, un nome che a Roseto ricorda qualcosa, donò appunto alla Congregazione religiosa di Brescia tanti anni fa per farne luogo per i giovani. Del resto Sabrina Del Gaone, preside del “Moretti”, viene proprio da studi giuridici. Si è trovata quindi a suo agio nell’introdurre questo convegno che avrà anche dei passaggi in Rai, grazie alle interviste con i ragazzi realizzate da Daniela Senapa. Perché se la scuola – dice William Di Marco – ha fatto passi da gigante nell’integrazione dei “soggetti deboli”, d’altro canto lo Stato – ricorda un bel video realizzato dai ragazzi del Moretti – spende solo 437 euro l’anno per ogni disabile. Oltre alle varie ingiustizie che colpiscono, tanto per dire, donne ed anziani poco danarosi.
Non era questo, però, lo spirito della Costituzione repubblica - afferma Varone - che tutela invece i diritti alla salute, alla libertà ed in fondo alla “persona” in quanto tale. Secondo la concezione dello Stato che accompagna, che è al fianco di chi a bisogno. Perché la sanità – chiosa ad esempio il magistrato – non è tanto necessaria a chi ha i soldi per curarsi dove vuole, ma a chi ha necessità di farlo qui ed ora, ed in modo degno.
La mattinata comunque sta proseguendo con gli interventi degli altri relatori che leggete nella foto qui riprodotta. (di Ugo Centi da Controaliseo del 21-3-2016)
Da sin. Matani, Valentina Corneli, Irene Scordamaglia e Anna Pompilii
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26.Qui ci vuole una "Tracciabilità culturale". Terzo incontro de "La Cultura in camnino", XX edizione,sul turismo al Moretti ROSETO. Per questa edizione invernale del 2016, la “Cultura in cammino” della Cerchi Concentrici di William Di Marco, ha davvero c’entrato il tema: parlare di turismo da parte di chi il turismo lo fa. E lo fa a Roseto. Per lavoro. Per amore del lavoro. A volte per passione. C’è, a Roseto, una capacità manageriale nel campo del turismo. La “Cerchi Concentrici”, con i suoi tre incontri dedicati agli studenti del “Moretti”, ha fatto venire fuori questa realtà sovente non considerata da chi dovrebbe considerarla.
A concludere il ciclo è stata chiamata Simona Ragnoli, della notissima agenzia “Souvenir Viaggi” di Roseto. Una operatrice – ha detto William Di Marco – che è entrata nel settore proprio quando il mondo del turismo virava dal “fai da te” degli anni ’70 del ‘900 al professionismo dei primi del nuovo millennio. E che seguita ad operare ai tempi del turismo digitale, “che comunque finora non ha fatto perdere clienti alla mia agenzia”, ha osservato.
Simona Ragnoli, che si è diplomata proprio al “Moretti”, nel campo ci arrivò quasi per caso, quando i viaggi non erano ancora low coast come ora, per poi diventare imprenditrice nella stessa agenzia nella quale ha cominciato a lavorare. “Oggi il nostro ruolo – dice – è molto di consulenza, di consigli ai nostri clienti sui viaggi che loro hanno già programmato”. Per quanto riguarda Roseto, invece? “Possiamo crescere, ma – afferma Ragnoli – dobbiamo far lavorare i giovani. Gli enti pubblici devono fare la loro parte quanto ai servizi, i privati quanto a professionalità”.
Spazio allora al dibattito (in sala c’era anche Adriano De Ascentis, direttore della Riserva Calanchi di Atri). E così viene fuori che d’estate, i turisti – magari stranieri – che arrivano in treno o in aereo, quindi privi di auto, non trovano nemmeno un autobus che li porti senza scalo nelle località dell’interno ricche di storia e di arte. Del resto siamo ancora la terra delle beghe di campanile tra le varie località turistiche e dove di famosi “DMC”, che poi dovevano sostituire i “Distretti turistici” regionali sono nella sostanza dei perfetti sconosciuti.
Insomma, ancora una volta incontro interessante. E se per Simona Ragnoli il suo “viaggio dei viaggi” personale mai fatto sarebbe un bel tour in Sudamerica, per William Di Marco, che ha ribadito la sua idea della pista ciclabile nazionale al posto della ferrovia adriatica da arretrare nell’entro terra, la chiave di volta sarebbe la “tracciabilità culturale”. Una serie di idee e proposte che aspettano solo che qualcuno le ascolti e, bontà sua, le metta in pratica. Capito infiniti candidati alle poltroncine del consiglio comunale rosetano? (da Controaliseo del 25-2-2016 di Ugo Centi)
Simona Ragnoli con gli studenti del Moretti
Simona Ragnoli
Il pubblico presente al convegno | |
25. Vincenzo Casolani a "La Cultura in cammino" sul tema "Il turismo e le figure professionali" “Guardate ragazzi: il turismo è on-line. Se un cliente non trova il tasto “prenota” sul sito l’avete perso! Il nuovo sito turistico del Comune? E’ bello ma non stupisce”Roseto, 18 febbraio 2016. Forse è perché da giovane voleva fare l’ingegnere elettronico. Ma poi si è trovato a gestire aziende turistiche prima di famiglia e poi sue. E così Vincenzo Casolani, ospite della seconda “puntata” della “Cultura in Cammino” dedicata al turismo, il “pallino” del web applicato alla ricettività turistica lo coltiva come interesse personale (studia almeno 4 ore al giorno) e come attività professionale di analista aziendale nel campo, appunto, turistico.
Vincenzo Casolani, rosetano doc, oltre che imprenditore, sta dentro non poche associazioni del settore. Perciò la “Cerchi Concentrici” di William Di Marco lo ha invitato a parlare agli studenti del “Moretti”. Sempre nel solco, inaugurato con Lorena Mastrilli la volta scorsa, che qui, (qui a Roseto) di turismo se ne mastica. Anche se i reggitori della cosa pubblica spesso non se ne accorgono. E malgrado se, anche oggi pomeriggio, nessuno degli infiniti aspiranti amministratori si è fatto vedere dalle parti dell’Aula magna del Moretti. Evidentemente ritengono di sapere già tutto, loro!
Peccato, perché avrebbero potuto ascoltare con le loro orecchie che già nel 1914, un secolo or sono, l’allora amministrazione di Rosburgo raccoglieva in un volumetto il dato che quell’anno, ben 350 famiglie avevano soggiornato nel Lido delle Rose, “lasciando una ricchezza discreta quanto a spese per affitti ed altre cose” (detto con le parole, attualissime, di quell’epoca). O magari dei gran tour e della “Villa Paris” degli anni ’20 e del boom degli anni ’60 quando le persone te le trovavi fuori la porta dell’albergo e tu dovevi solo aprire e farle entrare.
Ma la storia non basta. Occorre – dice Casolani – internet. “Guardate ragazzi, se un cliente oggi non trova il tasto prenota sul sito dell’albergo, quel cliente nel 60 per cento dei casi è perso”. Ed a Roseto un buon terzo delle strutture ricettive non ha siti internet adeguati. “Il turismo – osserva l’esperto – è digitale”. Per cui naturale viene a chi scrive la domanda: “Come le pare il sito turistico appena inaugurato dal Comune?”. Risposta: “E’ un tipico sito piuttosto ufficiale. Io ho un'altra idea di sito turistico. Diciamo che è bello, ma non stupisce”
Oggi – insiste Casolani – ci sono motori di ricerca specializzati che puntano sul grande pubblico. Vengono contattati da decine di migliaia di clienti. In media statistica, basta una piccola percentuale che ti sceglie e sei a posto. Anche se poi, quel che conta è il paesaggio, l’accoglienza sociale, il buon cibo. “E noi – aggiunge – a Roseto abbiamo occupato con le costruzioni tutto l’occupabile, il che ci penalizza”. Insomma, l’urbanistica non ci aiuta, anzi ci gioca contro. Eppure le potenzialità ancora le abbiamo.
“Ma attenzione ragazzi – è l’esortazione che racchiude il messaggio – non cullatevi sugli allori. Roseto è una località turistica ormai storicamente consolidata. Ma a perder competitività non ci vuol niente: è un attimo, oggi. Ed è già successo, purtroppo, in altre parti. Per evitarlo ci vorrebbe un grande cambiamento culturale; uno svecchiamento generale senza se e senza ma”.
Insomma, proprio quello che manca. Meglio, molto meglio che gli infiniti aspiranti amministratori non si sian fatti vedere. (di Ugo Centi)
Vincenzo Casolani, esperto di analisi e strategie turistiche
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24. Primo appuntamento della XX Edizione de "La Cultura in cammino" con Lorena Mastrilli ROSETO. Intanto a parlare di turismo è stata chiamata una operatrice locale: Lorena Mastrilli, dell’agenzia rosetana “I Viaggi del Carlino”. Ed è significativo. Non si tratta di qualcuno che viene da fuori e recita di modelli generali. Ma una imprenditrice che è sul campo. Che si è formata una professionalità di eccellenza viaggiando e lavorando in tutto il mondo.
Guardate, questa è la cosa peculiare, a mio avviso, dell’edizione 2016 della “Cultura in Cammino”, appuntamento ormai storico della “Cerchi Concentrici” di William Di Marco, quest’anno dedicata al turismo. Sempre con l’obiettivo - come ha detto William introducendo il primo incontro tenuto nell’Aula magna del “Moretti” – di “far entrare i ragazzi in contatto con i personaggi del nostro territorio”. Un territorio che di turismo vive, e meglio potrebbe campare, se, ad esempio, seguisse il discorso di Lorena Mastrilli.
Discorso che in fondo è semplice: essere consapevoli di quello che abbiamo: natura, arte, gastronomia. Ma prenderli tutti insieme, questi “ingredienti”. Con un valore guida: l’accoglienza, a partire dall’edicolante, dal barista, dal passante al quale il turiste chiede una informazione.
Lorena Mastrilli lo sa bene. Da quando scelse anche lei una scuola tecnica. Ed il “Moretti”, non a caso ha un corso turistico, peraltro partito quasi in sordina diversi anni fa ed ora uno dei più seguiti. Lo sa, Lorena, da quando amava le carte geografiche fin da bambina; dal suo “fare” turismo sperimentando personalmente i vari ruoli; dal “vivere” le città ed i posti che si propongono in modo da capirne la natura. Perché puoi riportare meglio turismo a casa tua se conosci il mondo, se quando senti le notizie al telegiornale di quel tal paese le sai rapportare ad un contesto che hai veduto. Perché “il turismo ingloba tutta l’economia”.
E qui viene bene il “Caso Puglia”, citato stasera come esempio di un boom turistico degli ultimi anni. Dove però non hanno fatto costruire le strutture sulla spiaggia, ma a cinque-dieci minuti di strada dalla costa. Dove c’è stata una attenta regia pubblica dietro il business privato. Dove la taranta e la pizzica, diversamente dette qui da noi “il saltarello”, sono state elevate a brand identitario.
“I pugliesi, specie del Salento, sono molto accoglienti”, ha detto la tour operator rosetana. Aggiungendo: “Chi va in vacanza non vuole sentirsi trattato male. E pretende un luogo lindo e pinto”. Così continuando: “Oramai non basta più aspettare il turismo romano senza far nulla e vivere di rendita lavorando due mesi l’anno solo con il modello gelati-passeggiata”. Ora occorre far spaziare l’ospite nel territorio circostante, offrirgli “storia” e varietà di soggiorno”.
Anche le splendide ville storiche rosetane, se non l’abbattessero come birilli – questo l’aggiungo io – sarebbero un ottimo volano turistico. Così come cosa buona e giusta sarebbe se ogni operatore (ed ogni politico, aggiungo sempre io) non andasse ciascuno per i fatti propri in una improbabile opera di promozione che non può essere individualistica a meno di non scadere nella pura passerella.
Naturalmente, nel dibattito che si è aperto, si è anche ricordata la proposta strategica a livello nazionale su cui William Di Marco batte da tempo circa l’arretramento della linea ferroviaria adriatica e la trasformazione dell’attuale tracciato litoraneo in una gigantesca pista ciclabile punteggiata da stazioni-museo-ostello. Perché il turismo vive di grandi slanci, ovvio non locali, e di piccole operazioni, invece localissime. È il connubio, insomma, che fa premio su una manna che forse non cade più dal cielo ma va resa una opportunità soprattutto per i giovani.
Insomma, un bel convegno. Se fossi stato un amministratore civico o uno degli “infiniti” aspiranti tali ci sarei andato. Perché le risorse le abbiamo qui. Non serve importarle. Basta ascoltarle. Ascoltarle, sì, se non avessero – moltissimi della politica nostrana – il campo uditivo costantemente occupato dalle noiose, sterili, inconcludenti discussioni sui massimi sistemi che tanto piacciono a loro. Anzi, solo a loro. (di Ugo Centi da "Controaliseo")
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23. Il Giorno del Ricordo - Le Foibe - 2016 ROSETO. Questa mattina all’Istituto “Moretti” si è ricordata la tragedia delle Foibe. Così come il 27 gennaio si era celebrato il Giorno della memoria. Sono arrivato tardi. Gli interventi ufficiali si erano già conclusi. L’assessore Fabrizio Fornaciari era seduto in platea. Stava parlando William Di Marco, docente di storia, che spiegava ai ragazzi quei tragici fatti di tanti anni fa. Mi è venuta una sola riflessione da fare. In ogni epoca, anche se in diverse parti del globo terracqueo, sono sempre i regimi che ordinano le atrocità e sono sempre le persone inermi che vengono trucidate, gasate, crocifisse in qualche modo. È una maledetta costante della storia. Poi la puoi vedere dal lato geo-politico, da quello propagandistico-ideologico, oppure dal versante speculativo dalla politica. Ma la sostanza resta. I regimi invadono, guerreggiano, fanno i loro calcoli di potenza, i poveri cristi finisco arrosto, o dentro una buca nella roccia, o sotto la mannaia di un taglia-gola. A noi, per fortuna, negli ultimi 70 anni questo scempio è stato risparmiato. Speriamo che duri. (di Ugo Centi) |