È stata impostata proprio come una chiacchierata tra amici. Una narrazione sui Beatles, visti da William Di Marco, che sui ragazzi di Liverpool ha scritto un fortunato libro nel 2012. Perché il dato sociologico di questo fenomeno musicale da un miliardo di dischi venduti, in realtà, è storia. E William, che la storia l’insegna, con un occhio anche alla musica (di cui è espertissimo) ed ai fenomeni sociali giovanili, usa questo argomento come intreccio tra la “nascita della categoria dei giovani avvenuta negli anni ‘60” – come dice – e la memoria anche locale di quello che è stato il nostro boom della seconda metà del Novecento.
Così ne è venuta fuori una bella serata all’Hotel “Bella Vista” sul lungomare, inserita nell’ambito della “Settimana della Cultura”, tradizionale appuntamento culturale rosetano di fine maggio, in concomitanza con il “compleanno” della città. “Settimana” che quest’anno l’assessora alla Cultura, Maristella Urbini, ha affidato alle cure della biblioteca municipale, diretta da Maria Antonietta Marinaro. La quale ha impegnato, con la consueta passione, tutti i suoi collaboratori, soprattutto i giovani del servizio civile. Vale a dire: Fiorella Barnabei e Massimo Savini (catalogatore bibliotecario) interpreti al meglio di “Yestarday”, con Silvia Totaro “psicologa-danzatrice”, presentati da Gaia Di Ilio, “organizzatrice” della serata insieme a Daniela Ferdinando e Francesca Martelli. Senza dimenticare l’attore aquilano Francesco Gioia nonché Lorenzo Gentile e, ultimo ma non ultimo, “l’assistenza tecnica” di Marcello Sistili, nella vita dipendente comunale.
Il libro sui Beatles, come tutti gli altri di William Di Marco, sono naturalmente a disposizione presso la biblioteca comunale. (da Controaliseo di Ugo Centi)
31.
La storia è fatta da persone normali che si sono trovate a vivere contesti eccezionali
ROSETO. Attraverso una serie di profittevoli rapporti culturali, arriva a Roseto Carlo Greppi, con i suoi libri “Non restare indietro” e “Uomini in grigio” (edizioni Feltrinelli). Greppi è un giovane autore torinese (tra l’altro collaboratore del programma “Rai Storia” della terza rete Rai) che, con i suoi scritti, cerca di avvicinare i ragazzi ad un tema storico come la shoah, prima che il tempo la depenni dalle memorie giovanili. Ecco allora il suo trattare l’ardua materia in chiave, appunto, giovanile. Ad esempio immaginando il viaggio scolastico ad Auschwitz di un ragazzo d’oggi che in questo modo compie un “viaggio nel viaggio”, cambiando sé stesso e la sua percezione.
Carlo Greppi è stato ospite questa mattina dell’Istituto “Moretti” (erano presenti però anche ragazzi del “Saffo”, accompagnati dalla professoressa Ettorre). Questa sera, invece, sarà alla libreria “la Cura” di via Latini, il cui titolare, Fabio Di Marco, ha “intervistato” l’autore proprio al “Moretti”, subito dopo il benvenuto della dirigente dell’Istituto, professoressa Sabrina Del Gaone, sempre molto attenta a questi temi tra la storia e l’attualità didattica e formativa.
Assente forzato per un lieve acciacco di stagione (auguri prof!), invece, il protagonista per eccellenza di tutti questi incontri culturali, il professor William Di Marco, egregiamente rappresentato per l’occasione dalla professoressa Alessia Leonzio. Del resto è proprio in linea con il fare di William, la frase di Greppi che afferma: “Occuparsi di storia significa parlare e confrontarsi con i ragazzi”. Affinché questi temi, come la shoah, non si dimentichino e rischino di riprodursi in forme ovviamente diverse. Cercare allora di riproporle ai ragazzi come un argomento che li riguarda, tocca il loro presente e condiziona il futuro. “La storia – dice Greppi – è fatta da persone assolutamente normali che si sono trovate a vivere in un contesto purtroppo non voluto da loro”.
In sala anche Mario Giunco, che quando si parla di storia, a Roseto e non solo, è presenza insostituibile. (di Ugo Centi da Controaliseo del 20-5-2016)
30. Festa del Moretti 2016
La Festa del Moretti è ormai un classico. Anche quest'anno presso l'Istituto Statale d'Istruzione Superiore di Roseto è stato allestito lo spettacolo di fine anno nell'anfiteatro all'aperto della scuola. Hanno fatto sfoggio dei loto talenti tantissimi ragazzi, con canti, balli, imitazioni, scenette comiche, esibizione di strumentisti e altro ancora. Il momento finale è stato dedicato alla comicità basata sulla vita scolastica di docenti, bidelli e personale amministrativo. Gli studenti che per una sera si sono ammantati del ruolo degli insegnanti, ovviamente mettendo in campo delle iperbole imitative. Ha chiuso la serata la classica e seguitissima sfilata dell'indirizzo Moda. Quest'anno tra il pubblico erano presenti gli alunni e le docenti della scuola tedesca"Gymnasium auf der Karthause" di Coblenza. Molto importante e sentito è stato il momento della consegna dei riconoscimenti a due ex studenti, Patrizia Pigliacampo e Luca Maggitti, con una specifica motivazione: per essersi distinti nel mondo del lavoro, nei rispettivi campi: bancario e giornalistico
29.
Eidos festeggia dieci anni
ROSETO - Dieci anni per una free press locale sono un traguardo importante. Ve lo dice uno che ha stampato per 14 anni una piccolissima pubblicazione. Certo, nulla di paragonabile ad Eidos, il quindicinale di Roseto per eccellenza che ha tagliato il suo primo decennale con una bella festa all’hotel Liberty sul lungomare. Lì dove il 25 marzo del 2006 nacque. Grazie ad una “pattuglia” iniziale fatta da William Di Marco, Riccardo Innamorati e Massimo Bianchini. Cui, man mano si sono untiti tantissimi giovani e storici collaboratori.
E così al Liberty, con la conduzione di William Di Marco, è stata una festa davvero familiare. Piena di pubblico. Con tanti amici. Con il giovane grafico e co-autore di Eidos Andrea Marzii, con il ricordo dell’indimenticato Luigi Braccili portato da Umberto Braccili e Mario Giunco, con Daniela Musini tra il pubblico, con Federico Centola, che ne fu il direttore prima di passare la mano a Lino Nazionale. E poi Luca Maggitti con la sua pagina di basket, Mario Giunco che cura una raffinata rubrica, il fotografo D’Ascenzo (e la citazione del predecessore Sergio Pancaldi, fotografo milanese di indiscusse doti artistiche). Quindi la tipografia “Tipolito”, con cui Mario Giunco “barattava” i suoi pezzi su Eidos al fine di ottenere “strisce” correttive sui manifesti comunali a costo zero per l’Ente di cui è stato “storico” dipendente.
Eidos dunque, “l’immagine” di Roseto, che nel tempo ha filiato altre testate, come l’indimenticata Domus Aurea che parlava di architettura ed ambiente, oppure la più recente Chorus ed anche il Moretti Informa, appunto per il rapporto speciale con i giovani e la scuola, ricordato questa sera da Martina Bidetta, collaboratrice insieme a Biancamaria Di Domenico e, all’inizio, Sara Roccheggiani e tante altre ragazze compresa Maria Scognamigno che sta curando l’archivio informatico della rivista. “Per tracciare il nostro percorso”, dice William Di Marco, parlando da docente di storia qual è.
I nomi li potete trovare sulla rivista. Adesso me ne sfuggono molti e con loro mi scuso. Ma soprattutto i piccoli aneddoti, le difficoltà pratiche ed economiche che sempre accompagnano un giornale. La cui compilazione – e qui ricordo il mio inizio con Controaliseo cartaceo – fornisce però quella soddisfazione intima che in fondo è “l’esprimersi”. Per tanti anni per me è stato terapeutico. Ora lo è molto meno. Ma anche questa sera alla fine mi sono sentito un po’ meglio. In fondo è sempre una bella cosa manifestare, con la parola e lo scritto, la propria opinione. A volte può essere persino una ragione di vita. (Da Controaliseo di Ugo Centi, 3 aprile 2016)
28.Si è svolto il 18 marzo 2016 alle ore 9:00 presso l'aula magna dell'Istituto d'Istruzione Superiore "V. Moretti" la XI edizione del convegno "L'Unificazione d'Italia". Sono passati ormai 155 anni da quel giorno, il 17 marzo 1861, quando il nostro Paese divenne nazione, con a capo il re Vittorio Emanuele II e come Presidente del Consiglio Camillo Benso Conte di Cavour. L'organizzazione è stata curata dall'associazione culturale Cerchi Concentrici Promotor, unitamente all'Istituto Moretti. Per gli studenti della scuola rosetana è stata un'occasione per ribadire l'importanza di quella data di oltre un secolo e mezzo fa e di come questa dovrebbe essere annoverata come festa nazionale.