Chorus festeggia dieci anni, grazie ai nostri lettori
Con questo numero (120) la nostra rivista spegne le dieci candeline (XI anno solare), traguardo importantissimo per una pubblicazione culturale di nicchia. Le varie uscite prodotte sono disponibili in Pdf sul nostro sito
di William Di Marco
UN VIAGGIO NELLA CULTURA – Eravamo nel giugno del 2011 quando iniziammo a tingere d'inchiostro le pagine che nascevano sotto la testata molto evocativa. Volevamo allora che ci fosse un afflato di persone (in altri termini, appunto, un approccio corale) e così scegliemmo un nome che potesse rappresentare le nostre intenzioni. Queste erano legate principalmente al mondo della cultura nel senso più ampio possibile, senza perdere mai d'occhio la specificità degli interventi. I campi trattati sono stati tanti e l'excursus che vi proponiamo nelle prossime righe faranno un po' di chiarezza su quelle che erano e rimangono i nostri propositi. Prima di passare nello specifico dei nomi e dei numeri, la redazione tutta vuole ringraziare chi in questi due lustri ci ha seguito con costanza e chi si è unito a noi man mano che il nostro percorso si consolidava. In ogni numero, come è ovvio che sia (e di questo siamo orgogliosi), aggiungevamo (e aggiungiamo) dei lettori che, attraverso le e-mail o messaggi di vario genere, ci danno la forza di andare avanti, grazie agli apprezzamenti ma anche alle critiche. Siamo consapevoli che qualche amico di ventura durante il nostro viaggio l'abbiamo perso, ma vi possiamo garantire che tutto ciò che è apparso su Chorus è frutto delle nostre idee (giuste o sbagliate che fossero e che siano), senza che nessuno dall'alto o da dietro le quinte abbia potuto in qualche modo manovrare i contenuti. La libertà di espressione di chi in questi anni ha dato il suo contributo è stata totale, in virtù del principio che solo le idee svincolate dai lacciuoli e che si sforzano di essere critiche contribuiscono in modo determinante a diffondere e sviluppare il senso di democrazia e di rispetto della dignità dell'uomo. Un ultimo grazie ai tanti collaboratori esterni: senza il loro aiuto non staremmo a raccontarvi questa storia.
CURIOSITÀ – Per quanto riguarda le curiosità e i numeri, partiamo da due chicche. La prima è sul numero di facciate, che sono state quattro, ad eccezione del n° 6 del novembre 2011: allora uscì eccezionalmente di 8 facciate in occasione del decennale della Settimana della Fratellanza. Altro fatto curioso è legato al colore della rivista, che è stata sempre verde. Lo si può notare anche dai numeri disponibili sul sito www.williamdimarco.it, dove ci sono tutte le uscite in formato Pdf. Ma un numero in edicola è apparso di colore giallo, dal momento che la tipografia (un elogio senza veli alla Tipolito Rosetana, disponibile sempre ad accontentare la redazione) aveva finito la carta della nostra tinta classica. È successo nel secondo anno, ma non vi diciamo in quale mese: aspettiamo che qualche lettore collezionista ce lo segnali.
ARGOMENTI – Molteplici sono state le tematiche trattate negli editoriali e negli articoli d'apertura, che hanno permesso di sviscerare tanti campi dello scibile umano. Gli argomenti analizzati sono stati divisi nelle seguenti macroaree: Letteratura (29 volte), Politica (28), Storia (24), Società (8), Politica locale (6), Giovani (5), Ecologia, Sport-Olimpiadi, Religione, Economia, Storia locale-Microstoria (4 per categoria), Scuola, Giustizia, Europa, Informazione (3 per categoria), Immigrazione, Musica (2 per categoria), Associazionismo, Liberalismo, Cinema (1 per categoria).
COLLABORATORI – Ripetere il concetto non è in questo caso pleonastico, ma significa voler accentuare la gratitudine. Senza la partecipazione di tantissime persone, Chorus non avrebbe avuto modo di esistere. Pertanto un grazie immenso (e grande dieci anni) va a tutti coloro (quarantatré in totale) che ci hanno dato una mano e che sono: Ugo Centi (con 156 articoli), Paolo Nocelli (23), Franco Sbrolla (16), Alberto Di Nicola (13), Mario Giunco (10), Michele Nuzzo (8), Gianpaolo Massetti, Pio Rapagnà (7 ciascuno), Luigi Braccili (6), Doretta Celommi, Martina Bidetta (4 ciascuna), Giuseppe Collevecchio, Vanessa Trammannoni, Fabio Celommi, Mario Gaspero, Amedea Caprani, Giorgia Pasquini, Laura Rapali, Maria Luisa Liberi (2 ciascuno). Infine con un articolo a testa Sabatino Di Girolamo, Gabriele Di Giuseppe, Lamberto Iervese, Fabio Di Giulio, Anastasia Di Giulio, Sara Marcheggiani, Marcello Caprani, Adriana Piatti, Ernesto Iezzi, Emma Furia, Emanuela Collevecchio, Manlio Gian Maria Puliti, Agnese Petrelli, Simona Ruggieri, Marco Di Giuseppe, Enzo Corini, Domenico Cappucci, Eugenio Flajani Galli, Serena Piattella, Simone Patruno, Massimiliano Censi, Simone Gambacorta, Enzo Rapagnà, Claudio Di Pietro.
TESI DI LAUREA – Anche questa sezione ha trovato molto spazio nella nostra redazione. Abbiamo portato a conoscenza i lavori intellettuali di tanti giovani che hanno raggiunto il traguardo della laurea triennale o magistrale. Ovviamente non potevamo (per motivi di spazio) pubblicare tutto il trattato. Pertanto ci siamo limitati all'introduzione, testo sufficiente per delineare l'argomento e indicare il lavoro di tesi nel suo svolgimento. In tutto gli approfondimenti pubblicati sono stati 41 (per alcuni laureati è stato dato spazio sia alla triennale sia alla magistrale). Di seguito, con orgoglio delle famiglie, della città di Roseto (anche se alcuni non sono laureati locali) e nostro, i nomi dei trentasette studenti: Matteo Di Nicola, Monia Caprioni, Marta Lucia Pacioni, Federico Lelj, Martina Di Marco, Ercole Montese, Lorenzo Tupitti, Antonino Tarquini, Monica Caprioni, Martina Bidetta, Federica Pavone, Donatella Cantoro, Matteo Poliandri, Riccardo Montese, Enza Galetta, Marialaura De Padova, Valerio Di Pompeo, Lorenzo Patacchini, Stefania Nespoli, Sonia Nardinocchi, Erides Di Marco, Davide Cicconetti, Alberto Di Nicola, Marika Di Furia, Laura Mazza, Talisa Feliciani, Antea Ricca, Davide Di Daniele, Marta Pavone, Andrea Trifoni, Piero Del Governatore, Maria Scognamiglio, Michela Serafini, Nicoletta Vagnozzi, Fabio Chiappani, Giuseppe De Padova, Maria Cristina Piccioni.