Cento Eventi
L’associazione culturale Cerchi Concentrici Promotor in meno di cinque anni di vita e di attività è riuscita a organizzare oltre cento eventi tra convegni, conferenze, iniziative editoriali, manifestazioni in campo sociale e solidale. Un traguardo straordinario ottenuto per lo più in un tempo limitato. Di seguito riportiamo l’articolo di apertura della pubblicazione stampata nell’occasione del centesimo evento raggiunto (63 manifestazioni più 37 pubblicazioni di Eidos)
CENTO EVENTI O CENTO E VENTI?
Le luci del pontile le vediamo dalla veranda, ma preferiamo raccoglierci intorno ad una scrivania per riportare nero su bianco le idee che vengono giù, perché c’è voglia di fare e di realizzare progetti culturali per la nostra comunità… Sera d’estate del 2002. Per la precisione siamo nel mese d’agosto e il calendario segna il giorno 2. Il caldo si fa sentire, ma non è così opprimente e afoso da farci preferire una bella camminata sul vicino lungomare. Le luci del pontile le vediamo dalla veranda, ma preferiamo raccoglierci intorno ad una scrivania per riportare nero su bianco le idee che vengono giù, perché c’è voglia di fare e di realizzare progetti culturali per la nostra comunità. L’ambizione si palpa nelle nostre parole, ma anche la paura di voler strafare aleggia su di noi, in un momento non molto invitante per la comunità nazionale e mondiale. I fatti dell’11 settembre sono ancora dietro l’angolo e quello che è successo a New York ha scioccato il mondo e “nulla sarà più come prima”. In quei giorni le difficoltà maggiori che si propongono coloro che hanno intenzione di smuovere le acque sono quelle di cercare di ricominciare tutti insieme, facendo ognuno la propria parte e iniziando ognuno dal proprio piccolo puntino del planisfero, senza timori di voler tentare di creare cose più grandi che ognuno di noi è in grado effettivamente di progettare, riprendendo però al contempo a piene mani l’umiltà e la consapevolezza che solo affrontando, analizzando e comprendendo l’”universo-mondo” – che dalle piccole cose giunge ai grandi fenomeni – è possibile contribuire alla riscoperta del dialogo e del confronto. Nacque in questo modo l’avventura dell’associazione “Cerchi Concentrici Promotor”, in quella serata estiva dove i quattro soci fondatori vollero impegnarsi per un progetto nuovo e alternativo, fondato sul fare attivo, più che sulle parole vuote progenitrici di vacuità senza nessun collegamento con la realtà e fuori una vera programmazione. Quella che oggi possiamo mostrare ai rosetani sono cinque anni di vita associativa vissuta intensamente, con un progetto sinergico portato avanti con alcune imprese del territorio, una in particolare, cioè quella che sponsorizza questa pubblicazione, che da subito si è messa al servizio dell’idea, ponendo sul piatto, in modo concreto e reale, oltre la passione e l’importante sostegno morale, anche la sede e un adeguato investimento. Il primo passo fu quello di organizzare uno degli avvenimenti più importanti a livello nazionale: la “Prima Settimana della Fratellanza” che fu seguita da molti mezzi di comunicazione, perché a un anno esatto dai già ricordati fatti delle Twin Towers newyorchesi, si voleva far sedere intorno ad un tavolo personalità del mondo accademico, della cultura, della politica, della diplomazia per cercare di capire cosa stava cambiando e quali strategie bisognava affrontare per far regnare la convivenza pacifica tra i popoli. Da quel primo meeting nacque il famoso, per noi ma non solo, abbraccio tra un palestinese e un ebreo che un po’ ha simboleggiato il nostro movimento in questi anni, ma per certi versi ha anche rappresentato Roseto fuori dai confini regionali. Il riconoscimento in questo senso è stato l’invito rivolto, tra i pochissimi consegnati in Abruzzo, alla nostra associazione da parte dell’ambasciatore Usa a Roma Mel Sembler per l’Election day del 2004 tra i candidati George Bush Jr. e John Kerry. Essere lì in un conclave di personalità politiche e del mondo della cultura nazionali e internazionali, ha reso piccola ancora di più la nostra associazione (a quei livelli i confronti restringono le proporzioni), ma ha accresciuto il senso del nostro sentirci rosetani. Cento Eventi o Cento e venti? Ci siamo volutamente messi a giocare con tale bisticcio linguistico che un po’ racchiude il senso di questa pubblicazione. Trasmettere da un lato (Cento Eventi) la soddisfazione di aver inanellato un così alto numero di manifestazioni e pubblicazioni in un arco di tempo relativamente breve – alcune veramente di impatto che hanno richiesto un grande impegno logistico e organizzativo – e dall’altro (Cento e venti, numero materializzante la continuazione) la voglia che ancora abbiamo di continuare a produrre qualcosa di concreto per un paese che amiamo e che nei giovani (nella nostra sede e redazione giornalistica ruotano tantissimi ragazzi e ragazze che alimentano d’entusiasmo le nostre programmazioni) ha la linfa vitale per cambiare in meglio il futuro, che è sempre più dietro la porta: questa non va lasciata socchiusa per paura di vedere quello che c’è, ma spalancata all’entusiasmo, alla concretezza e alla libertà.
(William Di Marco)